Il marito viene a mancare alle 7.45 del mattino. Si trova in ospedale, da dove sarebbe stato dimesso proprio quel giorno.
La famiglia cade nella disperazione e la moglie decide che la prima persona da chiamare sono io.
In quel momento sono impegnata in un meeting. Ho lasciato tutto e sono corsa da loro. La mia presenza è necessaria per trasmettere sicurezza.
Lei e i due figli hanno bisogno di supporto umano e psicologico, prima di pensare al resto. Sono rimasta con loro per 24 ore consecutive.
Nei giorni seguenti mi sono occupata della successione, portando a termine la parte legale.
L'avvocato nel taschino non è solo una definizione. È un dato di fatto.